L’immagine del festival è tratta da un’opera del 1971 di Carlo Malvaioli, artista folignate non ancora scoperto, ma denso di quella potenza esistenziale dell’altra mente.
Abbiamo scelto questa sua opera anche in omaggio al famoso cavallo di cartapesta azzurro dello scultore Vittorio Basaglia, simbolo della lotta per la chiusura degli ospedali psichiatrici civili, poi finalmente riconosciuta con la legge Basaglia del 1978.
Il cavallo dunque come emblema della libertà riconquistata, come testimone della restituzione del diritto di cittadinanza a tutti e della «possibilità» riaffermata contro il destino segnato e ineluttabile della malattia mentale, e contro ogni altra condizione umana di oppressione, fragilità, limitazione di libertà.

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