AUDITORIUM SANTA CATERINA

La Chiesa di Santa Caterina di Foligno nasce nel XIII secolo come edificio di culto annesso al monastero delle Clarisse, monache di clausura del secondo ordine francescano fondato da
S. Chiara di Assisi. Di ciò che fu l’antico monastero, della sua architettura, degli orti e giardini ad esso connessi, non rimane che la chiesa lunga e stretta con annesso il coro delle monache, parte integrante della chiesa, articolato su due livelli attualmente non comunicanti. Varie vicende hanno portato alla demolizione del monastero nel XX secolo, per fare spazio in parte ad una scuola elementare.
E’ situata nella zona sud del centro storico della città, fuori dalle mura di cinta costruite nei primi decenni del XIII secolo e all’interno delle nuove mura costruite tra il 1240 e il 1250.
E’ composta da un’unica navata con pianta rettangolare allungata, con copertura a capanna. La clausura impone per esigenze di culto la divisione dello spazio in due parti: la parte maggiore era destinata alle celebrazioni pubbliche e la minore, detta anche “coro delle monache”, veniva riservata alle religiose. I due spazi comunicavano tramite una finestrella posta dietro all’altare maggiore, attraverso la quale le monache udivano la celebrazione e ricevevano la comunione, non avendo però la visione diretta. Quando nel XVIII secolo il coro viene trasferito dal piano terra al primo piano, i due locali verranno chiamati “coro inferiore” e “coro superiore”. Da quest’ultimo ci si affacciava sulla navata tramite tre ampie aperture sul pavimento, ed era illuminato da alti finestroni. Il coro inferiore trecentesco viene probabilmente adibito a sacrestia. Nel XVI secolo vengono edificati i due altari laterali presso l’altare maggiore. La chiesa presenta all’esterno una meravigliosa facciata, ripartita orizzontalmente da una cornice marcapiano ad archetti pensili trilobi, posta tra portale e rosone superiore. L’accesso è costituito da un portale a sesto acuto con colonnine tortili e lesene, che sorreggono capitelli ornati a foglie d’acanto. Sopra la cornice marcapiano, nella parte alta del prospetto, è sistemato un grande rosone circolare.
Lateralmente presenta un paramento in conci di pietra calcarea bianca e rosa del Subasio, caratterizzato da otto contrafforti per lato, posti ad intervalli regolari, all’interno dei quali si aprivano a ritmo alterno alte monofore ogivali, tuttora leggibili nella muratura anche se tamponate.
All’interno dell’edificio sono presenti dei frammenti di intonaci affrescati.

Coro inferiore. In questa stanza, che risulta essere la più antica, sono presenti alle pareti numerosi frammenti di affreschi di varie dimensioni. Vari cambiamenti di destinazione d’uso porteranno al progressivo degrado del complesso monastico: fu caserma, magazzino di semenze e mangimi, rimessa per le macchine agricole dello Zuccherificio di Foligno, fabbrica di mobili e letti in ferro. Il recupero dell’antico edificio è iniziato negli anni ‘90 con opere urgenti per la conservazione del bene come il consolidamento delle murature. Dopo il sisma del 1997 l’intervento di completamento iniziato nel 2007 è stato ultimato nel 2011. E’ stato eseguito il restauro anche degli elementi lapidei della facciata, con la rimozione della tamponatura di mattoni che occludeva il rosone e la ricostruzione della ghiera interna con un elemento metallico. Le modifiche comprendevano inoltre il rifacimento degli intonaci, la messa a punto del portale, il consolidamento degli affreschi e la realizzazione di una nuova costruzione, sul retro, che ospita i servizi.

La ex chiesa di Santa Caterina, ora plesso culturale, dal 2015 è Centro di residenza per la Regione Umbria nell'ambito del progetto nazionale delle residenze artistiche sostenuto dal MiBact. Ospita eventi culturali, laboratori, attività di formazione e la rassegna internazionale di arti performative Performing Santa Caterina, a cura di La società dello spettacolo e Via industriae

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